I PELLEGRINAGGI NEL TEMPO E NELLO SPAZIO**
S.E. Mons. Agostino MARCHETTO
Segretario del Pontificio Consiglio della Pastorale
per i Migranti e gli Itineranti
Mi piace iniziare questa mia presentazione del volume di Jean Chélini e Henry Branthomme Les pèlerinages dans le monde con una citazione di Goethe, vale a dire: "L'Europa è nata in pellegrinaggio e la sua lingua materna è il cristianesimo", sottolineando cioè l'importanza dell'opera anche nella Sitz im Leben europea contemporanea, mentre nella parte finale cercherò di sintetizzare l'insegnamento ecclesiale recente su pellegrinaggi e santuari ad indicarne lìattualità, direi anzi il risveglio. Ciò, per noi, anche in contesto ecumenico e interreligioso, come risulta dall'ultimo incontro europeo dei Direttori dei pellegrinaggi e santuari, svoltosi a Kevelaer (Germania), dal 20 al 23 settembre 2004, sul tema "Ecumenismo della Santità. Il pellegrinaggio agli inizi del terzo millennio". Il Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, di cui sono l'Arcivescovo Segretario, ne pubblicherà prossimamente gli "Atti" sulla sua rivista People on the Move, mentre le conclusioni possono essere già lette nella nostra pagina web:
www.vatican.va/roman_curia/Pontifical_councils/migrants/ index_fr. htm
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SACRA CONGREGAZIONE DEL CLERO
I SANTUARI: CONFIGURAZIONE GIURIDICA E DIMENSIONE PASTORALE
Giovedì 19 novembre 1998, Santuario di Pompei
Introduzione
Ringrazio di cuore per l'invito che mi è stato rivolto di presentare, in questa sede, una riflessione sui Santuari, che, pur nella sua brevità, possa evidenziare la loro importanza pastorale e, al servizio di questa, la loro configurazione giuridica. Il mio intervento sarà diviso in tre punti: la realtà umana e divina dei santuari; la normativa canonica; la dimensione pastorale.
I. Realtà umana e divina
1. Il Santuario è costituito, innanzitutto, da una realtà vissuta dal popolo di Dio, in cui concorrono la dimensione soprannaturale e una dimensione umana. Se è vero che ogni Santuario è eretto mediante un regolare decreto, come vedremo, è prioritariamente vero che l'iniziativa originaria non appartiene all'uomo, bensì a Dio stesso. Infatti S.Giovanni della Croce afferma che Dio stesso sceglie dei luoghi in cui lascia una impronta specialissima della sua presenza , luoghi che richiamano in modo del tutto peculiare il bisogno che l'uomo ha del divino e quasi, lasciatemi dire, il bisogno che Dio ha di fare irrompere fra gli uomini i torrenti impetuosi della grazia e del suo amore misericordioso.
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CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE
IL MESSAGGIO DI FATIMA
PRESENTAZIONE
Nel passaggio dal secondo al terzo millennio il Papa Giovanni Paolo II ha deciso di rendere pubblico il testo della terza parte del « segreto di Fatima ».
Dopo gli eventi drammatici e crudeli del secolo XX°, uno dei più cruciali della storia dell'uomo, culminato con l'attentato cruento al « dolce Cristo in terra », si apre dunque un velo su di una realtà che fa storia e che la interpreta in profondità, secondo una dimensione spirituale a cui la mentalità odierna, spesso venata di razionalismo, è refrattaria.
Apparizioni e segni soprannaturali punteggiano la storia, entrano nel vivo delle vicende umane e accompagnano il cammino del mondo, sorprendendo credenti e non credenti. Queste manifestazioni, che non possono contraddire il contenuto della fede, devono convergere verso l'oggetto centrale dell'annuncio di Cristo: l'amore del Padre che suscita negli uomini la conversione e dona la grazia per abbandonarsi a Lui con devozione filiale. Tale è anche il messaggio di Fatima che, con l'accorato appello alla conversione e alla penitenza, sospinge in realtà al cuore del Vangelo.
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PONTIFICIO CONSIGLIO DELLA PASTORALE PER I MIGRANTI E GLI ITINERANTI
IL PELLEGRINAGGIO NEL GRANDE GIUBILEO DEL 2000
Introduzione
I. Il pellegrinaggio d'Israele
II. Il pellegrinaggio di Cristo
III. Il pellegrinaggio della Chiesa
IV. Il pellegrinaggio verso il terzo Millennio
V. Il pellegrinaggio dell'umanità
VI. Il pellegrinaggio del Cristiano oggi
Conclusione
INTRODUZIONE
1. « Noi siamo stranieri dinanzi a te e pellegrini come i nostri padri ».1 Le parole del re Davide davanti al Signore tracciano il profilo dell'uomo non solo biblico ma di ogni creatura umana. La « via », infatti, è un simbolo dell'esistenza che si esprime in una gamma molteplice di azioni come la partenza e il ritorno, l'ingresso e l'uscita, la discesa e l'ascesa, il cammino e la sosta. Fin dal suo primo affacciarsi sulla scena del mondo l'uomo cammina cercando sempre nuove mete, indagando l'orizzonte terreno e tendendo verso l'infinito: naviga lungo fiumi e mari, ascende i monti sacri sulla cui vetta la terra idealmente incontra il cielo, percorre anche il tempo segnandolo con date sacre, sente la nascita come un ingresso nel mondo e la morte come un'uscita per entrare nel grembo della terra o essere assunto nelle regioni divine.
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PONTIFICIO CONSIGLIO DELLA PASTORALE PER I MIGRANTI E GLI ITINERANTI
IL SANTUARIO
Memoria, presenza e profezia del Dio vivente
Introduzione
1. Senso e scopo del documento
«All'interno del grande pellegrinaggio che Cristo, la Chiesa e l'umanità hanno compiuto e devono continuare a compiere nella storia, ogni cristiano è invitato a inserirsi e partecipare. Il santuario verso cui egli si dirige deve diventare per eccellenza "la tenda dell'incontro", come la Bibbia chiama il tabernacolo dell'alleanza»(1). Queste parole congiungono direttamente la riflessione sul pellegrinaggio(2) a quella sul santuario, che è normalmente la meta visibile dell'itinerario dei pellegrini: «Col nome di santuario si intendono la chiesa o altro luogo sacro ove i fedeli, per un peculiare motivo di pietà, si recano numerosi in pellegrinaggio con l'approvazione dell'Ordinario del luogo»(3). Nel santuario l'incontro col Dio vivente è proposto attraverso l'esperienza vivificante del Mistero proclamato, celebrato e vissuto: «Nei santuari si offrano ai fedeli con maggior abbondanza i mezzi della salvezza, annunziando con diligenza la parola di Dio, incrementando opportunamente la vita liturgica soprattutto con la celebrazione dell'Eucaristia e della penitenza, come pure coltivando le sane forme della pietà popolare»(4). Così, «i santuari sono come pietre miliari che orientano il cammino dei figli di Dio sulla terra»(5), promuovendo l'esperienza di convocazione, incontro e costruzione della comunità ecclesiale.
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CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE
ISTRUZIONE CIRCA LE PREGHIERE PER OTTENERE DA DIO LA GUARIGIONE
INTRODUZIONE
L'anelito di felicità, profondamente radicato nel cuore umano, è da sempre accompagnato dal desiderio di ottenere la liberazione dalla malattia e di capirne il senso quando se ne fa l'esperienza. Si tratta di un fenomeno umano, che interessando in un modo o nell'altro ogni persona, trova nella Chiesa una particolare risonanza. Infatti la malattia viene da essa compresa come mezzo di unione con Cristo e di purificazione spirituale e, da parte di coloro che si trovano di fronte alla persona malata, come occasione di esercizio della carità. Ma non soltanto questo, perché la malattia, come altre sofferenze umane, costituisce un momento privilegiato di preghiera: sia di richiesta di grazia, per accoglierla con senso di fede e di accettazione della volontà divina, sia pure di supplica per ottenere la guarigione.
La preghiera che implora il riacquisto della salute è pertanto una esperienza presente in ogni epoca della Chiesa, e naturalmente nel momento attuale. Ciò che però costituisce un fenomeno per certi versi nuovo è il moltiplicarsi di riunioni di preghiera, alle volte congiunte a celebrazioni liturgiche, con lo scopo di ottenere da Dio la guarigione. In diversi casi, non del tutto sporadici, vi si proclama l'esistenza di avvenute guarigioni, destando in questo modo delle attese dello stesso fenomeno in altre simili riunioni. In questo contesto si fa appello, alle volte, a un preteso carisma di guarigione.
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CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE
NOTA CIRCA IL MINISTRO DEL SACRAMENTO DELL'UNZIONE DEGLI INFERMI
Nota
Il Codice di Diritto Canonico nel can. 1003 1 (cfr anche can. 739 1 del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali) riprende esattamente la dottrina espressa dal Concilio Tridentino (Sessio XIV, can. 4: DS 1719; cfr anche il Catechismo della Chiesa Cattolica,n. 1516), secondo la quale soltanto i sacerdoti (Vescovi e presbiteri) sono Ministri del Sacramento dell'Unzione degli Infermi.
Questa dottrina è definitive tenenda. Né diaconi né laici perciò possono esercitare detto ministero e qualsiasi azione in questo senso costituisce simulazione del sacramento.
Roma, dalla Sede della Congregazione per la Dottrina della Fede, l'11 febbraio 2005, nella memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes.
JOSEPH Card. RATZINGER
Prefetto
ANGELO AMATO, S.D.B.Arcivescovo titolare di Sila
Segretario
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PONTIFICIO CONSIGLIO DELLA PASTORALE PER I MIGRANTI E GLI ITINERANTI
ORIENTAMENTI PER LA PASTORALE DEL TURISMO
Introduzione (nn. 1-2)
I. La realtà del turismo oggi (nn. 3-17)
1) Turismo e tempo libero (nn. 4-5)
2) Turismo e persona (nn. 6-10)
3) Turismo e società (nn. 11-13)
4) Turismo e teologia (nn. 14-17)
II. Obiettivi pastorali (nn.18-30)
1) Accoglienza (nn. 19-21)
2) Vivere cristianamente il turismo (nn. 22-29)
3) Collaborazione tra Chiesa e società (n. 30)
III. Strutture pastorali (nn. 31-35)
1) Il Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti (n. 32)
2) Le Conferenze Episcopali (n. 33)
3) Le Diocesi (n. 34)
4) Le Parrocchie (n. 35)
Conclusione (n. 36)
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Santuari:
Tappe del Cammino della Salvezza*
S. E. Mons.Francesco Gioia
Segretario del Pontificio Consiglio
Nel documento Il Santuario. Memoria, presenza e profezia del Dio vivente pubblicato dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti l'8 maggio 1999, viene sottolineato un aspetto del santuario stesso non sempre abbastanza approfondito: è l'aspetto dell'iniziativa di Dio, accanto ad altri aspetti sui quali s'era soffermata in prevalenza l'attenzione in passato, cioè del santuario come luogo della memoria di un evento accaduto nel passato.
Santuario memoria dell'evento
Quando i pellegrini si recano al santuario di S. Antonio a Padova, per esempio, o della Madonna a Fatima o Lourdes generalmente vanno a vedere il "luogo della memoria", in cui un Santo è vissuto o una apparizione è avvenuta. In una sensibilità del genere il Santuario è il memoriale, il monumento che ricorda un evento meraviglioso, in cui si è verificata una manifestazione e in cui permane come una presenza che si va ad assaporare.
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