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Santuario Nostra Signora di Lourdes
TEMA DELL’ANNO 2025
Ogni anno, il Santuario di Nostra Signora di Lourdes presenta un tema che rappresenta una cornice pastorale e programmatica di base destinata agli organizzatori e animatori di pellegrinaggi.
Si tratta di fornire idee per l’animazione dei pellegrinaggi e della vita nel santuario durante l’anno.
L’anno 2025 è particolare. È un anno giubilare, un «anno di grazia» (Is 61,2) in cui vengono condonati i debiti e le pene dovute ai peccati. In altre parole, il Giubileo è un grande evento popolare durante il quale ogni pellegrino può immergersi nell’infinita misericordia di Dio.
Come voi sapete, il tema dell’anno giubilare 2025 è PELLGRINI DI SPERANZA. Nella bolla di indizione che porta come titolo «Spes non confundit», «la speranza non delude» (Rm 5,5), il Santo Padre precisa subito che «la speranza sarà il messaggio centrale del prossimo Giubileo», poiché il mondo vive oggi «l’imprevedibilità del futuro fa sorgere sentimenti a volte contrapposti: dalla fiducia al timore, dalla serenità allo sconforto, dalla certezza al dubbio. Incontriamo spesso persone sfiduciate, che guardano all’avvenire con scetticismo e pessimismo, come se nulla potesse offrire loro felicità» (SnC n. 1).
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GIUBILEO STRAORDINARIO DELLA MISERICORDIA 2015-2016
“MIISERIICORDIIOSII COME IIL PADRE”
Lo scorso sabato 11 aprile 2015, durante la celebrazione dei Primi Vespri della Domenica di
Pasqua o della Divina Misericordia, nell’atrio della Basilica di San Pietro, Papa Francesco con la
consegna e la lettura della Bolla «Misericordiae Vultus» ha indetto ufficialmente l’Anno Santo
Straordinario della Misericordia. Ha consegnato in maniera simbolica la Bolla ai quattro
Cardinali delle Basiliche Papali e ha voluto farla recapitare a tutti i Vescovi e alle Chiese sparse
nel mondo.
Il Papa ho sottolineato in quella occasione: «Gesù Cristo è il volto della misericordia del Padre.
La Chiesa, in questo momento di grandi cambiamenti, è chiamata ad offrire più fortemente i
segni della vicinanza di Dio… che è Padre ricco di misericordia».
Inoltre il Papa ha dichiarato che questo Giubileo inizierà l’8 dicembre 2015, che ricorda il
cinquantesimo della conclusione del Concilio Ecumenico Vaticano II, per concludersi con la
festa di Gesù Cristo Signore dell’universo, il 20 novembre 2016.
È giusto, sul tema della Misericordia del Signore, fare un passo indietro ed andare all’aprile
dell’Anno Santo del 2000, quando Papa Giovanni Paoli II, stabilì per la prima volta la Festa della
Divina Misericordia, da celebrarsi ogni anno nella prima Domenica dopo Pasqua. Lo fece
durante la canonizzazione di Suor Faustina Kowalska, religiosa polacca appartenente alla
congregazione delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia, deceduta a Cracovia a
soli trentatré anni, dopo aver avuto visioni e rivelazioni da parte dello stesso Gesù.
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IL PADRE NOSTROIntroduzione
- Del Padre Nostro diciamo: "Lo so a memoria". Non si tratta di saperlo a memoria, si tratta di capirlo. Non è sempre facile afferrare il senso di espressioni tradotte in italiano dal greco e scritte da uno che pensava in ebraico. Tanto più che è difficile rendere bene il senso di una lingua antica in una traduzione a distanza di millenni.
- Inoltre il Padre Nostro è la preghiera che diciamo più sovente: come succede per tutte le cose abitudinarie finiamo per banalizzarla, non la "pensiamo" più. Scopriremo che il Padre Nostro è la preghiera tipica del cristiano, quella che riassume tutto il Cristianesimo. Pertanto ogni volta che diciamo il Padre Nostro dovrebbe passarci davanti tutto il Credo, tutta la morale, tutta la fede cristiana: certamente non ci riusciamo.
- Il nostro modo di Esprimerci è questo: "Recitare il Padre Nostro" come se pregare fosse una recita, un teatro: è proprio quello che Gesù vuole distruggere invitandoci a parlare a Dio come figli che parlano a Papà… Ci occorre riscoprire la freschezza del rapporto filiale con Dio.
- Dovremmo dire: "Pregare il Padre Nostro"; approfondendo il Padre Nostro, noi riscopriremo il senso autentico della preghiera, capiremo che cosa vuol dire pregare da cristiani. "Dimmi come preghi e ti dirò che fede hai". Ciascuno prega secondo la fede che ha. Se uno nella preghiera chiede sempre e soltanto, vuol dire che ha una fede commerciale. Se invece ringrazia, vuol dire che ha una fede riconoscente. Se prega per gli altri, non per sé, ha una fede generosa, disinteressata.
- Gesù ci ha detto di pregare nel suo nome (cfr. Gv 16,23-24): vuol dire prima di tutto pregare come pregava Lui. Il Padre Nostro certamente ci aiuterà a scoprire lo stile della preghiera di Gesù.
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A Gesù... facci conoscere il Padre
Signore Gesù,
noi non conosciamo Iddio nostro Padre.
E siamo così bisognosi di conoscerlo e di amarlo.
Chini sul nostro lavoro, sulle nostre sofferenze, sulla nostra miseria,
noi non alziamo gli occhi verso di Lui, nostro Creatore,
nostro Consolatore, nostro ignorato Desiderio.
Chiusi in soddisfazioni effimere ed apparenti,
noi dimentichiamo che Egli solo,
il Padre nostro che sta nei Cieli,
è la vita e la gioia.
Divisi tra noi dall'egoismo,
dall'ingiustizia e dal rancore,
non sappiamo deciderci all'Amore,
di cui Egli è la fonte.
Signore Gesù facci conoscere il Padre!
Il Padre che ci ama e che sa ciò di cui abbiamo bisogno;
il Padre che ha mandato Te per la nostra salvezza,
e che ci attende per l'ultimo giudizio.
Fa' che lo sappiamo cercare:
che negli avvenimenti terreni noi vediamo la sua Provvidenza,
nelle nostre case sentiamo la sua protezione,
nelle nostre coscienze ascoltiamo la sua voce.
Fa' che Egli, ci riunisca nella fede e nella carità;
fa' che con Te nostro Signore e Redentore
e con lo Spirito Santo sia presente, mediante la grazia,
nelle nostre anime e diriga la nostra vita
affaticata sulla via dell'amore e della salvezza.
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Il santuario verso cui il pellegrino si dirige deve diventare per eccellenza
“la tenda dell’incontro”, come la Bibbia chiama «il tabernacolo dell’alleanza»
(San Giovanni Paolo II)
1. Introduzione
2. L’invito a venire: Un cammino di fiducia
3. Processione e pellegrinaggio: Un cammino di rivelazione
4. La presenza a Lourdes: Un cammino di comunione
5. Il ritorno da Lourdes: Un cammino di speranza
Questa meditazione propone un percorso pastorale per il pellegrinaggio.
È quindi auspicabile che possa essere anzitutto considerata nel suo insieme,al fine di scoprire il percorso che essa evoca.
Per appropriarsene, approfondirla e metterla in pratica, ciascuno potrà poi considerare separatamente ogni capitolo.
Naturalmente, una o l'altra lettura avverrà in continuazione con quanto è stato scritto nel 2022 e nel 2023, poiché si tratta di una sola e stessa richiesta rivolta a Bernadette dalla Vergine Maria,mche il santuario ha quindi suddiviso per declinarla in tre anni.
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Introduzione
In occasione della tredicesima apparizione, il 2 marzo 1858, la Signora dice a Bernadette:
«Andate a dire ai sacerdoti che si costruisca qui una cappella e che si venga in processione.». A
partire dalla prima apparizione, Bernadette ha dovuto affrontare tante avversità, superare molti
ostacoli, ma la sua missione è sicuramente ciò che più le è difficile adempiere. Non aveva mai
parlato con il signor parroco. Tanto Bernadette era piccola e fragile, quanto l'abate Peyramale
era un uomo grande e forte. Comunque sia, Bernadette si reca subito alla canonica, ma davanti
alla rudezza dell'accoglienza riservatale, non parla che della processione e dimentica di parlare
della cappella. Se ne accorge e nuovamente chiede di essere accompagnata dal parroco di
Lourdes. Sarà quindi nella serata di quel 2 marzo che lei dirà all'abate Peyramale il suo
messaggio: «Andate a dire ai sacerdoti...». Uscendo dalla canonica, proverà una grande gioia e
dirà: «Sono contenta, ho fatto la mia commissione». La messaggera è molto fragile, ma proprio
perché lei ha trasmesso il messaggio che possiamo, a nostra volta vivere l'esperienza di Lourdes. Scarica il documento completo in formato PDF ( 624 Kb)
Meditazione N.1: Maria piena di grazia
L’angelo entrò da lei e disse: “Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te” (Lc 1,28).
Queste sono le parole con le quali l’arcangelo Gabriele si rivolge a Maria. Così il saluto dell’angelo a Maria è un invito alla gioia, ad una gioia profonda, quella che annuncia la fine della tristezza che trova la sua origine nel peccato e nelle sue conseguenze: la sofferenza, l’ingiustizia, la miseria, la morte. È molto lunga la lista delle nostre oscurità. Quindi, questo saluto segna l’inizio del Vangelo, della Buona Notizia.
Tuttavia, perché Maria è invitata a gioire in quel modo? La risposta si trova nella seconda parte del saluto: “Il Signore è con te”. In queste parole noi contempliamo il compimento delle due promesse che Dio aveva fatto al suo popolo Israele, promesse che percorrono in lungo e in largo tutti i testi dell’Antico Testamento: “Dio giungerà come il salvatore e abiterà precisamente in mezzo al suo popolo, nel seno della Figlia di Sion (Israele)”.
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Meditazione N.2: Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore,
avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei”
Con queste parole, pronunciate da Maria si conclude il dialogo con l’angelo Gabriele. Tuttavia, esiste un testo parallelo a questo, riportato dalla lettera agli Ebrei ove di dice che: entrando nel mondo il Cristo dice: «Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato... Allora ho detto: ecco io vengo... per fare o Dio la tua volontà» (Eb 10,5-7). Questo duplice “sì”, quello di Maria e quello di Gesù, diventano un unico “sì” e così il Verbo di Dio diviene carne in Maria. In questo duplice “sì”, l’obbedienza del Figlio prende corpo e Maria con il suo “sì” gli dà un corpo. Nel “sì” di Maria e di Gesù è presente il “sì” di tutta l’umanità e non ci resta che aderirvi. Nel “sì” di Bernadette «a venire qui per quindici giorni...», è presente il “sì” di tutti i pellegrini di Lourdes, non resta che a ciascun pellegrino di aderirvi.
A Lourdes quando la Signora di Massabielle, il 25 marzo 1858, festa dell’Annunciazione, rivela il suo nome “Io sono l’Immacolata Concezione”, svela la sua identità profonda, come il frutto per eccellenza del suo “sì” alla Parola.
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Meditazione N.3: Io non vi prometto la felicità in questo mondo, ma nell’altro
Il giovedì 18 febbraio 1858, allorché si trovava ancora all’interno della cavità della grotta, Bernadette sente per la prima volta la voce della signora che le confida che ciò lei, Bernadette, ha da dirle «non è necessario» metterlo per iscritto.
Ora invece il colloquio continua e questa volta è la signora che prende l’iniziativa, chiedendo a Bernadette: «Mi fareste la grazia di venire qui per quindici di giorni?». In seguito alla risposta di Bernadette, la signora va oltre, dicendo: «Non vi prometto la felicità in questo mondo, ma nell’altro». Queste sono, infatti, le tre parole successive che Maria ha pronunciato il giorno della terza apparizione, durante il dialogo iniziale con Bernadette.
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IN SINTESI: Inizialmente ci vengono proposti tre obiettivi e i gesti concreti per metterli in opera:
1 - IL VOLTO DI MARIA, IMMACOLATA CONCEZIONE. La creatura completamente trasparente dell’amore offerto. Una creatura, non una dea né un’intermediaria tra Dio e l’uomo. Una donna completamente disponibile, dalla A alla Z, dal concepimento fino alla morte. ...
2 - L’APPARIZIONE SUCCESSIVA A QUELLA DEL 25 MARZO AVVIENE IL MERCOLEDÌ DI PASQUA, 7 APRILE. Bernadette, alla fine dell’evento, tiene tra le mani non più la cera ma la fiamma della candela, divenendo lei stessa cero pasquale, roveto ardente, segno della presenza bruciante dell’Amore che vuole passare attraverso di noi. Tutti sono scelti, ancor prima della fondazione del mondo, per essere santi e immacolati alla presenza di Dio nell’amore. Il privilegio di Maria ci dice chi siamo e la nostra vocazione. ...
3 - LA CHIESA È UNA FAMIGLIA, il luogo materno in cui ci riconciliamo con Dio, dove riceviamo fratelli e sorelle con i quali condividiamo il dono di Dio. Un cristiano isolato è un cristiano in pericolo! Maria, la Madre, ci vuole insieme, con Gesù, nostro fratello maggiore. Realizziamo così di essere preceduti da una moltitudine di testimoni che hanno accolto la luce nella loro vita. Questi sono i santi e possiamo scegliere la figura che ci aiuterà maggiormente sul cammino della fede. ...
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A Lourdes, oltre ovviamente a Bernadette, non dimentichiamo un altro santo, Benoît-Joseph Labre,
il santo mendicante, patrono dei pellegrini, dei senzatetto e dell’Hospitalité Notre Dame di Lourdes.
Non vogliamo canonizzare uno stile di vita, che può solo significare uno stato di disgrazia subita, o
incarnare una grazia particolare. "Essere poveri non è interessante ..."
Né vogliamo nemmeno idealizzare la parola dei poveri: la loro testimonianza ci offre un'eco del
Vangelo; ma potremmo rimanere in un’ammirazione senza seguito e senza un vero cambiamento,
senza una vera conversione del cuore e della vita.
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A Lourdes
L'avvenimento di Lourdes compie 160 anni, ma come il vangelo è sempre attuale. Il vangelo data da più di 2000 anni, è davanti a noi, ma non vi abbiamo ancora pienamente aderito. Siamo invitati ad aprire i nostri cuori alla buona notizia e diventare contemporanei del vangelo: Dio si avvicina, il regno di Dio è in mezzo a noi.
Il 2018 può essere l'occasione per un ritorno alle sorgenti, Maria e Bernadette: due piccole donne il cui silenzioso incontro riecheggia la parola eterna d'amore che, il frastuono della nostra vita frenetica, delle nostre angosce e delle nostre paure, non permette più di percepire. Quest'anno sarà un'altra occasione per riscoprire lei Bernadette, il primo testimone di Lourdes e di Maria, cero pasquale illuminato dalla luce dello Spirito Santo. Dopo la Vergine del Magnificat nel 2017, è quindi la piccola Bernadette che ritroviamo in quest'anno. «Avete visto questa bambina?» domandava Mons. Laurence ai suoi consiglieri in occasione dell'inchiesta sull'autenticità degli avvenimenti di Lourdes. Vedere Bernadette e ascoltarla, accogliere la luce che scaturisce dalla cavità nera della roccia, accogliere quel silenzio che ti permette di ascoltare la Parola.
Con Bernadette, saremo in ascolto della Vergine del Silenzio, che ci dona la Parola unica di un Dio d'amore, creatore e salvatore. Il "messaggio" di Lourdes altro non è che la buona notizia annunciata ai poveri e affidata loro.
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“Abbiamo sempre bisogno di contemplare il mistero della misericordia. È fonte di
gioia, di serenità e di pace. È condizione della nostra salvezza. Misericordia: è la
parola che rivela il mistero della SS. Trinità. Misericordia: è l’atto ultimo e supremo
con il quale Dio ci viene incontro. Misericordia: è la legge fondamentale che abita
nel cuore di ogni persona quando guarda con occhi sinceri il fratello che incontra
nel cammino della vita. Misericordia: è la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre
il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro
peccato.” (Papa Francesco, “Miserocordiæ vultus”).
Con queste parole il Santo Padre ci invita a celebrare l’Anno Giubilare della Misericordia che inizierà con l’apertura
della Porta Santa a Roma e nelle cattedrali e nei santuari di tutto il mondo dall’8 dicembre 2015 al 20
novembre 2016.
Il Santuario di Lourdes, per decisione di Monsignor Brouwet, fa eco a questo invito di papa Francesco ed è con
immensa gioia che offre queste riflessioni sulla misericordia per aiutare tutti i pellegrini a vivere quest’Anno
Giubilare accompagnati da Nostra Signora di Lourdes, Madre di Misericordia e da Bernadette, testimone della
misericordia di Dio.
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Cari pellegrini di Lourdes, ho la gioia di farvi pervenire il tema pastorale dell’anno 2015, che è proposto a tutti i pellegrini che vengono al Santuario Nostra Signora di Lourdes: “Lourdes, la gioia della missione”. Il testo proposto non è una riflessione sulla missione in quanto tale, ma un invito a diventare discepolo- missionario, come ci ha domandato Papa Francesco nella sua ultima esortazione apostolica: “La gioia del Vangelo”. Vi troverete due parti: - Una riflessione a partire dal Vangelo di San Matteo (28, 16- 20), dove si tratta dell’invio dei discepoli in missione. - Una seconda parte, nella quale ho la gioia di condividere con voi tre esperienze personali in seno ad una comunità cristiana animata dalla spiritualità che emana dal Messaggio di Lourdes. Queste tre esperienze sono essenzialmente missionarie e toccano tre grandi temi del nostro tempo: il matrimonio, il laicato missionario e la povertà. Possano queste riflessioni aiutarvi a preparare bene il vostro pellegrinaggio, ma soprattutto a diventare i discepoli-missionari di Colui che ci invia in missione: Cristo, Signore della storia. Tengo assolutamente a ricordarvi che queste riflessioni sono in gran parte ispirate dall’esortazione apostolica di Papa Francesco: “La gioia del Vangelo”. P. Horacio Brito Rettore del Santuario di Nostra Signora di Lourdes.
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Cosa vengono a fare a Lourdes tutti
questi pellegrini di ieri e di oggi?
Lourdes, il suo pellegrinaggio, e la
sua Grotta: nessun uomo ne ha avuto l'iniziativa.
Le generazioni passano. Il luogo
rimane. E le folle continuano ad accorrere.
In cerca di gioia e di un po' di consolazione
nel corso di una vita in cui le pene,
come il fango del Gave in piena, ricoprono
la sorgente, pellegrini o turisti, bighelloni
o curiosi, cristiani o non, atei o religiosi,
tutti vengono a cercare in questo incavo
della roccia qualche cosa in più che innalzi
il cuore ad una vita in cui la sofferenza è
fin troppo presente.
Per la gioia cercata, c'è la gioia offerta.
Non dirà forse Bernadette: "La Grotta era
il mio cielo."? I diciotto incontri con la bella
Signora sono stati di gioia e di sorriso,
di amicizia condivisa e di colloqui tanto
semplici quanto profondi. Eppure la Signora
non prometterà la felicità in questo
mondo, ma nell'altro. La gioia vera è realista.
Essa ci ancora nella gioia del realismo
della nostra quotidianità assunta nella fede
e nella ragione. Maria, da vera madre ed
educatrice, promette la gioia e apre il cammino
verso questa felicità eterna. Lei ci
ricorda a Lourdes ciò che affermava Paul
Claudel: "La gioia è la prima e l'ultima
parola del Vangelo." La gioia del Vangelo,
sgorgata dall'Incarnazione del Verbo, dalla
sua missione tra noi, dalla sua croce e dalla
sua risurrezione.
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Noi siamo forse battezzati. Ma cosa sappiamo del nostro battesimo? La data? II luogo? Il nome di colui che ci ha battezzati? Del nostro padrino? Della nostra madrina? Forse abbiamo conservato qualche ricordo di quel giorno: una medaglia? Un'immagine? Una fotografia?
Se ci capita di partecipare al battesimo di un bambino, sentiamo il celebrante rivolgere ai genitori questa semplice domanda: "Cosa chiedete per questo bambino?". Se i genitori vogliono che il loro bambino sia effettivamente battezzato, hanno la scelta tra due risposte equivalenti; "Il battesimo" oppure "la fede". II battesimo, è logico. Ma perché domandare la fede e non il battesimo? Perché, col battesimo, ci è data la fede. In tal modo, se abbiamo ricevuto la fede, e perché siamo battezzati.
La fede e un dono di Dio. Un regalo da accogliere. Un dono che, dal momento del mio battesimo, costituisce il mio rapporto con Dio. Allora, questo dono chiede di crescere perché io sia sempre più vicino a Dio, più intimo con lui. E questo, in che modo? Credendo! In effetti, e credendo che si rafforza la nostra fede, e si approfondisce e si intensifica la nostra relazione con Dio.
Credere e dunque una attitudine attiva. Cosi, quando io sono nell'ambito della fede, è perché ho varcato una porta che si e aperta nella mia esistenza e, attraverso questa porta, sono subito entrato in un altro universo, in un modo diverso di vivere, nel mondo di Dio.
Il Vangelo ci parla di un uomo che presenta a Gesiù it suo figlio tormentato dicendogli: "Se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi, e aiutaci!". Gesù gli rispose: "Se tu puoi ... Tutto è possibile per chi crede!". Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce: "Credo, aiuta la mia incredulità (Mc 9, 22-24)
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Con questo nuovo tema annuale, e guidati da Bernardetta, completiamo il percorso triennale sulla preghiera.
Nel 2010 : Fare il Segno della Croce con Bernardetta.
Nel 2011 : Pregare il Padre Nostro con Bernardetta.
Perciò, nel 2012 desideriamo mettere la preghiera del rosario, nella luce di Bernardetta, quella luce che avvolgeva la Madre di Dio durante le apparizioni e che è la luce che Dio ci dà per mettere i nostri passi nei passi del Figlio.
«Sentii un rumore come un colpo di vento», ecco come Bernardetta ha descritto l'inizio delle Apparizioni; l'inizio di quei fatti che sono alla base di ciò che è Lourdes oggi. Come nella Pentecoste per gli Apostoli, anche Bernardetta è illuminata dallo Spirito Santo perché possa contemplare, interiorizzare, prendere parte e quindi testimoniare il mistero di salvezza per tutta l'umanità.
In questo processo, Maria la Madre di Dio, diventerà un vera maestra di vita spirituale per questa ragazza. Con la sua presenza, le
sue parole ed i suoi gesti, introdurrà poco a poco, Bernardetta, nella contemplazione del mistero di suo Figlio, il Redentore del
mondo. Il segreto di questa "pedagogia mariana" si trova innanzitutto nell'accoglienza reciproca che queste due ragazze, Maria e
Bernardetta, si scambiano l'una all'altra. Accogliendo Maria, Bernardetta accoglie il Cristo: «com'è che venga a me la madre
del mio Signore?» (Lc.1,42) e accogliendo Bernardetta, Maria, accoglie il Cristo: «quanto avete fatto a uno di questi piccoli, l'avete fatto a me» (Mt. 25,40). Il sigillo di questa alleanza, di questo incontro e di questa amicizia, si trova nel segno della croce. " Il segno della croce è come la sintesi della nostra fede. " (Benedetto XVI : 14 settembre 2008.
L'altro segreto di questa "Viae Mariae" sarà la preghiera del rosario, poiché sarà come il sostegno di quegli incontri. Innanzitutto,
un sostegno pedagogico perché tutte le preghiere conosciute da Bernardetta, che all'epoca ignorava quasi tutto della religione,
si trovano contenute in questa devozione tradizionale della Chiesa. E poi, un sostegno spirituale, perché è anche con questa preghiera semplice e facile che i cristiani possono contemplare lo sviluppo dei misteri della vita del Cristo. Infatti, ciò che Maria affida e condivide con Bernardetta, è la propria esperienza di discepola del Cristo, la sua esperienza di vita cristiana. «I ricordi di Gesù, impressi nel suo spirito, l'hanno accompagnata in ogni circostanza... e sono questi ricordi che, in certo senso, costituiscono il « rosario » che lei ha recitato costantemente tutti i giorni della sua vita terrestre». (Giovanni Paolo II; Lettera Apostolica Rosarium Virginis Mariae, n°11, 2002). E' così che Maria, maestra di vita spirituale e Bernardetta, figlia di Maria, figlia del Padre
e discepola del Cristo, inaugurano ed aprono la porta di questa splendida "scuola di preghiera" che ci è dato a Lourdes da 154 anni. Con la recita della corona del rosario di milioni di pellegrini, oggi come ieri, tanto nel santuario, come altrove, tanto con i vari mezzi di comunicazione come nel segreto, si ha la possibilità di continuare a imparare e fare proprie le ricchezze insondabili del mistero del Cristo.
Tenuta in conto la buona tradizione instaurata da un certo numero di anni, questo testo basico vuole aiutare i pellegrini a vivere
quattro giorni intensi di pellegrinaggio. Per questi quattro giorni, la contemplazione dei misteri del rosario, con una serie di
misteri al giorno, e senza tenere conto di un ordine cronologico ma pastorale, sono un'ottima guida: i misteri gaudiosi, dolorosi, gloriosi e luminosi, trovano il loro riflesso nelle Apparizioni e nel messaggio di Lourdes.
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Il nostro rapporto con Dio avviene attraverso
la preghiera. Pregare il Signore,
è "stare" con Lui.
Ma, per tanti, pregare è soltanto un
chiedere qualcosa. Ma questo, Dio lo sa
già. Ecco perchè, con la preghiera del
Padre Nostro, Gesù ci insegna a chiedere
ciò che il Padre vuole darci, ciò che
abbiamo più bisogno, ciò che è buono
per noi.
Così, sia in terra sia in cielo, c'è una
rivelazione del Padre Nostro. In qualsiasi
luogo dove i figli di Dio si riuniscono,
il Padre li colma dei suoi doni. E
questo sarà visibile. Chi è attento, vedrà
compiersi, realizzarsi, concretizzarsi
le petizioni del Padre Nostro nella vita
dell'umanità. E' il Padre stesso che si
renderà visibile.
Ora lo comprendiamo: Bernardetta si
trovò implicata profondamente in due
relazioni che, in certo modo, non sono
che una sola, pur essendo distinte. Bernardetta
è, infatti, "figlia di Maria". E
Maria stessa è pienamente "figlia del Padre".
Così pure: più Bernardetta si fà "figlia
di Maria", più assomiglia a Maria,
ossia, "figlia del Padre". Ecco allora che
la gioia di Maria dinanzi a colei che cresce
nella sua relazione filiale col Padre,
si rende simile alla gioia del Padre che si
rallegra vedendo Bernardetta vivere da
"figlia di Maria".
Le sette petizioni del Padre Nostro – le
classificheremo arbitrariamente in quattro
gruppi – ci chiariranno le parole di
Maria e di Bernardetta, e anche i loro
gesti. E al tempo stesso, le parole e i gesti
di Maria e di Bernardetta, come quelli
che vediamo e compiamo a Lourdes,
ci aiuterano a penetrare nella preghiera
del Padre Nostro. Comprenderemo meglio
ciò che diciamo e vivremo meglio
quel che riceviamo e trasmettiamo.
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"Fare il segno della croce con Bernardetta"
Tema pastorale dell'anno 2010
Nel 2010 comincerà un ciclo di tre anni dedicati alla preghiera con Bernardetta. Con lei e prima di « pregare il Padre Nostro » (2011) e « il rosario » (2012), cominceremo col « fare il segno della croce » (2010).
Dal proprio battesimo fino alla morte, la vita di ogni battezzato è sotto il segno della croce. Infatti oltre ad affermare
il nostro rapporto con Dio, questo segno marca al tempo stesso l'ingresso nella vita cristiana, il percorso di tutta l'esistenza insieme al Cristo e la conclusione della vita terrena.
Nell'esperienza di Bernardetta, il segno della croce ha un'importanza speciale. Difatti, fin dall'inizio delle 18 apparizioni di cui ha beneficiato, la Vergine Maria le ha insegnato a fare bene questo gesto fondamentale. Da allora, il suo amore profondo a Cristo si è fatto illuminato, alimentato, orientato. Così, da quel primo incontro con la Madonna, la vita di Bernardetta è diventata un cammino pasquale, perchè ha vissuto con Gesù nel mistero della croce, sotto lo sguardo di Dio.
Affinchè un pellegrinaggio a Lourdes si possa svolgere alla luce di questo tema pastorale, proponiamo quattro momenti, corrispondenti a quattro giorni, o quattro mezze-giornate, o quattro ore, a seconda del tempo che uno disponga.
Fare il segno della croce apre una prospettiva immensa… ma che necessita approfondimento e continuità. Così, dopo aver fatto il segno della croce con Bernardetta, dobbiamo chiederci : « cos'è il segno della croce ? »; dopo impareremo a « scoprire il segno della croce » e, infine, a « farlo presente » nella nostra vita.
E' opportuno seguire l'ordine di queste quattro tappe del pellegrinaggio. In cambio, la durata consigliata per ogni tappa è lasciata alla discrezione di ogni gruppo.
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PREGHIERA A MARIA VERGINE
Ave Maria, Donna della Fede,
prima dei discepoli.
Vergine madre della Chiesa,
aiutaci a rendere sempre
ragione della speranza che è in noi,
confidando nella bontà dell'uomo
e nell'amore del Padre.
Insegnaci a costruire il mondo dal di dentro:
nella profondità del silenzio e dell'orazione,
nella gioia dell'amore fraterno,
nella fecondità insostituibile della Croce.
Santa Maria, madre dei credenti,
prega per noi.
Giovanni Paolo II
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"IL SEGNO DELLA CROCE: SINTESI DELLA NOSTRA FEDE"
PREFAZIONE:
Quando fai il segno della croce, fallo bene. Non così affrettato, rattrappito, tale che nessuno capisce cosa debba significare. No, un segno della croce giusto, cioè lento, ampio, dalla fronte al petto, da una spalla all'altra. Senti come esso ti abbraccia tutto? Raccogliti dunque bene; raccogli in questo segno tutti i pensieri e tutto l'animo tuo, mentre esso si dispiega dalla fronte al petto, da una spalla all'altra. Allora tu lo senti: ti avvolge tutto, ti consacra, ti santifica. Perché? Perché è il segno della totalità ed il segno della redenzione. Sulla croce nostro Signore ci ha redenti tutti. Mediante la croce egli santifica l'uomo nella sua totalità, fin nelle ultime fibre del suo essere. Perciò lo facciamo prima della preghiera, affinché esso ci raccolga e ci metta spiritualmente in ordine; concentri in Dio pensieri, cuore e volere; dopo la preghiera, affinché rimanga in noi quello che Dio ci ha donato. Nella tentazione, perché ci irrobustisca. Nel pericolo, perché ci protegga. Nell'atto di benedizione, perché la pienezza della vita divina penetri nell'anima e vi renda feconda e consacri ogni cosa. Pensa quanto spesso fai il segno della croce, il segno più santo che ci sia! Fallo bene: lento, ampio, consapevole. Allora esso abbraccia tutto il tuo essere, corpo e anima, pensieri e volontà, senso e sentimento, agire e patire, tutto viene irrobustito, segnato, consacrato nella forza del Cristo, nel nome del Dio uno e Trino.
Romano Guardini
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"Il Cammino di Bernardetta" Tema pastorale dell'anno 2009
L'anno 2008 era logico consacrarlo alle Apparizioni. Ma non per questo ci siamo dimenticati di Bernardetta, dato che il Cammino del Giubileo è passato attraverso tre luoghi significativi: il battistero, il cachot e l'oratorio dell'Ospizio. Ma il Cammino del Giubileo si limitava agli avvenimenti fino al 16 luglio 1858, giorno dell'ultima apparizione.
Quest'anno vi propongo di continuare la stessa traccia perchè Bernardetta dopo le apparizioni è vissuta ancora per vent'un anni : otto anni a Lourdes e tredici a Nevers. Se la Chiesa l'ha proclamata « santa », non fu in virtù delle apparizioni (non tutte le veggenti della Storia sono state canonizzate), ma a causa di tutta la sua vita.
Fermare la vita di Bernardetta al 1858 sarebbe altrettanto assurdo come fermare quella della Madonna al giorno dell'Annunciazione. Come Maria ha continuato il suo pellegrinaggio di fede, come sottolineò Giovanni Paolo II, così Bernardetta ha continuato la sua strada con coraggio. Per questo motivo, dopo il Cammino del Giubileo, vi proponiamo il Cammino di Bernardetta.
Non si tratta semplicemente di rileggere in dettaglio una biografia di Bernardetta, ma di estrarre quattro componenti della sua vita cristiana che, in un modo o un altro, nel 21° secolo come nel 19°, tanto i laici come i religiosi, si ritrovano nella propria vita cristiana.
Tuttavia, sarà opportuno, per gli animatori, di conoscere abbastanza bene la vita di Bernardetta : vedere la selezione di pubblicazioni (libri, BD, riviste, CD, DVD) qui sotto. Sarà facile, ogni giorno, fare una presentazione vivace che susciti interrogativi nei pellegrini, partendo dalla vita di Bernardetta.
L'ordine dei quattro temi è lasciato alla discrezione degli animatori.
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PREGHIERA A MARIA IMMACOLATA
O Madre Immacolata, che sei per tutti
segno di sicura speranza e di consolazione,
fa' che ci lasciamo attrarre dal tuo candore immacolato.
La tua Bellezza – Tota Pulchra,
ci assicura che è possibile la vittoria dell'amore;
anzi, che è certa;
ci assicura che la grazia è più forte del peccato,
e dunque è possibile il riscatto
da qualunque schiavitù.
Sì, o Maria, tu ci aiuti a credere con più fiducia nel bene,
a scommettere sulla gratuità, sul servizio,
sulla non violenza, sulla forza della verità;
ci incoraggi a rimanere svegli,
a non cedere alla tentazione di facili evasioni,
ad affrontare la realtà, coi suoi problemi,
con coraggio e responsabilità.
Così hai fatto tu, giovane donna,
chiamata a rischiare tutto sulla Parola del Signore.
Sii madre amorevole per i nostri giovani,
perché abbiano il coraggio di essere "sentinelle del mattino",
e dona questa virtù a tutti i cristiani,
perché siano anima del mondo
in questa non facile stagione della storia.
Vergine Immacolata,
Madre di Dio e Madre nostra, prega per noi!
Benedetto XVI
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Ai Sacerdoti, Diaconi e Accompagnatori,
Nell'anno appena terminato abbiamo sviluppato il Tema "L'amore redentore di
Cristo per la salvezza dell'uomo". È il primo dei tre temi che abbiamo messo in
cantiere, su indicazione dei Santuari di Lourdes e seguendo gli orientamenti
pastorali dei Vescovi Italiani proposti nella 57ª Assemblea dei Vescovi, tenutasi a
Roma dal 21 1l 25 Maggio 2007.
Il secondo tema, per l'anno 2009, è stato identificato nella presenza dei Testimoni di
questo Amore Redentore di Cristo. I Santuari di Lourdes hanno concretizzato questo
tema dei Testimoni con il seguente sviluppo: "Il cammino spirituale di
Bernardetta".
Ritenendo un po' limitativo tale Tema in quanto riservato esplicitamente e quasi
esclusivamente per Lourdes e non coinvolgente altre esperienze di Pellegrinaggio in
luoghi diversi da Lourdes, ho pensato di estendere l'esperienza spirituale ad altri
Testimoni dell'Amore di Cristo. Ho privilegiato, quindi, oltre a Bernardetta, i
Testimoni più significativi del secolo XX: S. Massimiliano Maria Kolbe, Madre
Teresa di Calcutta (una Santa a livello mondiale), S. Pio da Pietrelcina, i Pastorelli
di Fatima.
Il ciclo si concluderà nel 2010 con il Tema già emerso a Verona nel 2006: "La
Chiesa della speranza".
A voi sacerdoti e diaconi, che guiderete spiritualmente i nostri pellegrini, il compito
di presentare, sviluppare se non tutto almeno in parte quanto vi propongo, secondo
le esigenze e i tempi concessi per vivere il Pellegrinaggio.
Che il Signore ci accompagni, sorretti dalla materna presenza della Vergine
Consolata.
Don Franco Ferro Tessior
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PELLEGRINO SULLA TERRA
Ascolta, amico pellegrino!
Diluvio e terremoti sono ormai passati.
Il Dio creatore è nella brezza della sera
soffio impercettibile al bordo della tua attesa…
Egli apre il tuo orecchio perché ascolti, vibrante,
le infinite melodie della terra,
Gloria al suo nome!
Guarda, amico pellegrino!
Davanti all'aurora fuggono le nubi nere della notte,
Egli è nella miriade di stelle che occhieggiano dall'alto,
Egli è sorriso di bimbo negli occhi del vegliardo.
Egli ti crea come prisma che scintilla
delle mille luci della Sua presenza.
Gloria al suo nome!
Assapora, amico pellegrino
i frutti della terra! L'amaro frutto della discordia
è maturato ed è diventato frutto d'amore,
sapore di comunione nel paese dove scorre latte e miele,
esultanza degli umili per il giorno della mietitura.
Egli ti trasforma in calice per il vino delle nozze nuove,
Gloria al suo nome!
Stendi la tua mano, amico pellegrino!
Dio è carezza di vento sulla tua fronte,
tesoro di tenerezza nel bacio al lebbroso.
Egli rende delicate le tue mani per i feriti del cammino.
Gloria al suo nome!
Lyetta Basset
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Presentazione
"Lasciatevi riconciliare con Dio!"
Iniziamo e introduciamoci, con grande speranza nel cuore.
Questo anno per noi è: "SETTANTACINQUESIMO di FONDAZIONE
– 1932/2007 – " a Lourdes è anno di Vigilia del Giubileo
del Santuario – 1858/2008 – 150° dalla Prima Apparizione; a
Fatima è il 90° dalla Prima Apparizione – 1917/2007!
È un anno grande e importante: lo vogliamo vivere intensamente,
perché la grazia che ci sarà data è abbondantissima. Anzi, nostro
compito sarà aiutare ogni Pellegrinaggio a viverlo con fervore e con
frutto.
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A MARIA SANTISSIMA
Vergine Immacolata,
"Piena di grazia" Tu sei, Maria,
che accogliendo con il tuo "sì" i progetti del Creatore,
ci hai aperto la strada della salvezza.
Alla tua scuola, insegnaci a pronunciare anche noi
il nostro "sì" alla volontà del Signore.
Un "sì" che si unisce al tuo "sì"
senza riserve e senza ombre,
di cui il Padre celeste ha voluto aver bisogno per generare l'Uomo nuovo,
il Cristo, unico Salvatore del mondo e della storia.
Dacci il coraggio di dire "no"
agli inganni del potere, del denaro, del piacere;
ai guadagni disonesti, alla corruzione e all'ipocrisia,
all'egoismo e alla violenza.
"No" al Maligno, principe ingannatore di questo mondo.
"Sì" a Cristo, che distrugge la potenza del male
con l'onnipotenza dell'amore.
Noi sappiamo che solo cuori convertiti all'Amore, che è Dio,
possono costruire un futuro migliore per tutti.
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"Lasciatevi riconciliare con Dio"
Tema pastorale dell'anno 2007
La frase-titolo di Lourdes per il 2007 è un'espressione di San Paolo (2 Cor 5,20): «Lasciatevi riconciliare con Dio!» Cosa vuol dire?
La riconciliazione
La necessità di riconciliazione si fa sentire in tutti i settori. Occorre riconciliare le scoperte scientifiche ed il rispetto dell'uomo, la libertà e la fraternità, l'economia e la giustizia, l'arte contemporanea e il grande pubblico... C'è bisogno che i popoli e i gruppi sociali si riconciliano tra loro, anziché farsi la guerra o, comunque l'ignorarsi. Occorre soprattutto che gli uomini si riconciliano tra loro nelle loro condizioni di vita abituali: la famiglia, il lavoro, i gruppi di cui ognuno è membro. Qualunque sia il settore, l'intesa tra le persone è la chiave dell'esito.
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Presentazione
Dieci lampade per varcare notti e solitudini
È tema legato ai cinque temi offertici dalle realtà fondamentali di Lourdes: "Andate alla fonte a bere e lavatevi!!!"
"Un popolo di tutte le nazioni!!!" "Il Signore è la mia roccia!!!" "Venite a me voi che soffrite!!!" Quest'anno col "tenete accese le vostre lampade!" ci avviciniamo ancora di più al grande evento di Lourdes nel 2008: il 150° anno dall'inizio delle Apparizioni. Certamente, questo invito non è solamente un avviso per la processione mariana della sera, perché è una parola di Cristo Gesù ai suoi discepoli! La Luce! Tutti cercano la luce, a meno che abbiano optato decisamente per il male: la menzogna, la violenza, la perversione di sé e degli altri, l'asservimento dei propri simili. Ahimè, questa opzione non è pura illusione! È dolorosa realtà, perché ci sono poche possibilità che coloro che hanno scelto le tenebre vengano a Lourdes. Chissà! ..........
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TI RENDIAMO GRAZIE, SIGNORE
«Ti rendiamo grazie, Signore, per il figlio tuo Gesù Cristo nostro Signore, per il quale ci hai illuminato rivelandoci la luce incorruttibile. Poiché abbiamo percorso la lunghezza del giorno e siamo giunti all'inizio della notte, confortati dalla luce del giorno, che hai creato per saziarci, e non privi per tua grazia della luce della sera, ti lodiamo e glorifichiamo per il figlio tuo Gesù Cristo nostro signore, per il quale a te è gloria potenza onore con lo Spirito santo, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Così sia».
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"Tenete accese le vostre lampade!"
Tema pastorale dell'anno 2006
Quattro incontri per i pellegrini frettolosi
Entrando nel Santuario, avete visto affissa sulle pareti del Forum - Information la frase: "Tenete accese le vostre lampade!" Non è un semplice avviso per la processione della sera, anche se poi parleremo di questa processione. È una parola di Cristo a suoi discepoli (Lc 12,35).
La luce! Tutti cercano la luce, a meno che abbiano già optato per il male: la menzogna, la violenza, la perversione di sé e degli altri, l'asservimento dei propri simili. Ahimè, quest'opzione non è pura illusione.
Ma ci sono poche possibilità che coloro che hanno scelto le tenebre vengano a Lourdes. I pellegrini, i visitatori, sperano di trovare a Lourdes una luce per la loro vita. In cambio, il desiderio di tutti coloro che vi attendono in questi luoghi è che le vostre speranze non siano deluse.
In questa ricerca della luce, vi proponiamo quattro appuntamenti.
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