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Questa è la nostra vita! Un'estate funestata
dal terribile terremoto che ha colpito l'Emilia e
dintorni, la grande giornata del 3 giugno u.s.,
a Milano, che ha radunato migliaia di famiglie
e persone del mondo intero e che ha dato
impulso e gioia all'impegno della testimonianza
cristiana.
In entrambe le situazioni Benedetto
XVI si è fatto presente portando solidarietà
e speranza, forza che viene dalla fede, e
nella circostanza
dell'incontro
mondiale delle
famiglie ne ha
tratto lui steso
grande motivo
di sereno coraggio;
lo abbiamo
colto nei riferimenti
che ne ha
fatto nei giorni
seguenti specie
nell'udienza del mercoledì successivo.
Una
situazione economica costantemente preoccupante
e segni di ripresa colti nella solidarietà
e nel superamento di interessi egoistici e di
parte.
Gioie e dolori, fatiche e speranze, segni di
un'umanità decadente e luci di ripresa e conversione!
Sono o no, misteri su cui meditare, entrare in
profondità per cogliere i 'segni dei tempi' e
forza per leggerli nel cogliere la volontà del
Signore per la nostra conversione, sia personale
che comune?
E' pure l'argomento centrale di questo anno
pastorale nei pellegrinaggi, ancora in affanno
e difficoltà di partecipazione, il meditare quella
preghiera popolare che è il Rosario con
l'invito a contemplare la vita di Cristo, in tutti i
suoi momenti, di gioia e di dolore, di vita carica
di luce fino alla glorificazione: meditare il
mistero di Cristo nella sua totalità per cogliere
la sua missione di redenzione e resurrezione,
che ci coinvolge oggi.
E tutto ciò in un
periodo come quello dell'estate dove, grazie
allo spazio delle vacanze – a cui molti dovranno
rinunciare, o limitare, per l'attuale situazione
di crisi e perché in cassa integrazione o in
mobilità o comunque senza lavoro - o di inattività
forzata, può diventare un tempo prezioso
per ritrovare una dimensione profonda
dell'anima, proprio attraverso la riflessione
spirituale e la preghiera, e ritrovare la serenità
e la gioia di stare con i propri cari, così come
con se stessi e con ciò che è bello, buono
e vero, cioè con il Signore, semplicemente,
senza troppi programmi e senza dover ricorrere
ad attività con cui riempire i giorni, anzi
gustare questo 'silenzio'… rivelatore di infinito.
Desiderare così l'interiorità che unita
all'intelligenza della fede faccia "scrutare i
segni dei tempi e interpretarli alla luce del
Vangelo" (Gaudium et Spes, 4).
Proprio il recente Incontro Mondiale coi temi
che ha trattato, - famiglia, lavoro e festa - , ci
ha offerto una straordinaria occasione per
cogliere appieno l'unità della persona in se
stessa, nel suo rapporto con gli altri e in quello
con Dio, in una circolarità che vede il lavoro
e il tempo libero non come antagonisti, ma
come alleati necessari uno all'altro.
Questo periodo estivo, con i momenti di vacanza
o comunque più liberi, ci da'
l'occasione di una maggiore cura delle relazioni,
per esempio condividendo maggiormente
la vita altrui, dando più spazio all'ascolto
della Parola di Dio, diventando così possibilità
gioiosa di trasmissione della fede con i nostri
e con quelli che incontriamo in momenti più
distesi e ricchi di tempo e opportunità.
Vi affido un pensiero, unito ad un ricordo caro,
per tutti coloro che in questo tempo operano,
come nei pellegrinaggi, per assicurare
momenti utili e confortevoli che possono incoraggiare
a vivere e a generare valori cristiani,
perché il cristianesimo lo 'si racconta' e 'si
testimonia' con lo stile di vita. |
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don Luciano Mainini
Segretario Generale |
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