|
|
|
|
|
|
|
|
|
UN PERIODO DI SERENITÁ, MA… ANCHE DI FRATERNITÁ
È da qualche tempo che in occasione del periodo
estivo, e quindi di possibilità di vacanze, ci
viene rivolto l’invito e l’attenzione a saper realizzare
la possibilità di vivere questo tempo in modo
veramente utile nei nostri stessi confronti,
così come maggior spazio da dedicare a Dio e
pure agli altri.
I nostri Vescovi in particolare e il Papa stesso
hanno sottolineato di realizzare l’impegno del
cristiano, che come tale non è mai in vacanza, in
questo tempo specialmente circa una maggiore
profondità per contemplare la natura che ci parla
di Dio, per la preghiera
stessa e verso quel dono prezioso
che è la Parola di Dio,
mettendo magari in valigia la
Bibbia.
Ma vorrei stavolta leggendo
quel segno, certo non positivo
del nostro tempo e del clima
sociale che respiriamo continuamente,
che sta creando
atteggiamenti di conflittualità
e a volte persino di cattiveria
e odio, aggressività, di molte
discussioni con conseguenze persino tragiche,
come purtroppo quotidianamente sentiamo circa
la terra del Signore - e di tutta l'area mediorientale
- , invitare ognuno ad aprire il proprio essere
a un esplicito invito alla cordialità, al dialogo, alla
concordia, all’accoglienza di coloro anche sconosciuti
con i quali incroceremo il nostro cammino,
per essere testimoni di vera fraternità e di una
carità squisita e capace di riaprire orizzonti di
maggior fiducia verso gli altri e di rinnovato impegno
per un clima e una società più vivibile,
serena, con atteggiamenti più costruttivi e con
un avvenire a tinte meno fosche!
Ne sentiamo ormai il bisogno, respirando ogni
giorno sfiducia, tensione, e persino paura verso
persone con le quali abbiamo a che fare per necessità
di vita e anche solo in modo occasionale,
ma nessuno cerca veramente di cambiare questa
realtà, quasi per un atteggiamento di sottile
fatalismo, di rassegnazione e sfiducia che porta
solo a un atteggiamento di ‘rinuncia’ a intervenire.
In un momento in cui la calma e la serenità hanno
più spazio in noi, aiutandoci a una profondità
e sincerità interiore maggiore, possiamo aprire il
nostro cuore, il nostro sguardo e la nostra mente
a dimensioni veramente consone al nostro essere,
finalmente capaci di rigenerare un’umanità
nuova quale il Vangelo, che il Signore Gesù ci
ha trasmesso, ci ha rivelato nella sua stessa
persona, da imitare e seguire come nostro
vero e unico modello di umanità redenta e
realizzata.
I nostri interessi, il nostro straripante egoismo
e i nostri ristretti orizzonti (in casa e nella società
moderna e persino nella… comunità
cristiana) non sempre sono in sintonia con la
nostra dimensione cristiana e nemmeno con i
dettami e le sottolineature attuali dei nostri
Vescovi, che ci invitano a riflettere su quelle
grandi realtà e responsabilità che sono “ fede
e missione“.
Mi viene veramente da affermare con una
certa forza: allarghiamo i nostri orizzonti! Siamo
o no noi cristiani una comunità di ‘
perdonati e redenti ‘ dal Signore, per questo
capaci di un amore-dono che ha le sue radici
e la sua forza vitale dall’aver sperimentato
intimamente e in modo personale da Lui, e
poi tra noi, questo “dare la vita“ per i fratelli,
non solo quelli che vogliamo noi e che la pensano
come noi ma che sono interpellati continuamente
dal Signore stesso e che Lui spesso
ci fa incontrare, in mille modi e momenti?
Papa Francesco indicandoci la nostra specifica
dimensione e missione cristiana, che sempre
apre a nuove realtà e relazioni, ci sollecita
con vigore a essere pronti e capaci di una
tensione ed esistenza veramente “cattolica”,
una “Chiesa in uscita”, immagine del Cristo
attento a tutti, specie ai più piccoli e poveri, e
che ha dato la vita per tutti …
Così vi auguro uno splendido periodo estivo,
invocando la luce dello Spirito perché ci aiuti
a ritagliarci spazi di vera vita, a saperli gustare
interiormente e a condividerli con altri, nel
silenzio e nella gioiosa comunicativa, a utilizzare
le occasioni di diversi eccezionali angoli
della natura, come dei preziosi 'santuari di
fede e spiritualità.
Cerchiamo di creare serenità, concordia e
cordialità per realizzare il progetto di cui vi ho
fatto partecipi e per dare respiro di speranza
alla ricerca di distensione e di verità. Ciò sarà
più facile se ci lasceremo guidare proprio dallo
Spirito Santo che parla al nostro cuore nei
segni del creato, nell’incontro con i fratelli, di
mentalità e culture diverse, con i forti richiami
della gratuità e nella silenziosa meditazione
della Parola di Dio, con la stessa attenzione e
sete, come con la memoria e obbedienza che
fu propria di Maria di Nazareth. |
|
|
|
|
|
don Luciano Mainini
Segretario Generale |
|
|
|
|
|
|
|
|