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PACE!
Un forte grido dal dolore, ma di speranza!
Il messaggio di Papa Francesco per la 51a Giornata Mondiale di preghiera per la pace ci parla di uomini e donne in cerca di pace. Scrive il Papa: «La pace, che gli angeli annunciano ai pastori nella notte di Natale, è un’aspirazione profonda di tutte le persone e di tutti i popoli, soprattutto di quanti più duramente ne patiscono la mancanza». Certo quest’anno si riferisce più specificamente ai migranti e ai rifugiati, ma non solo. Sappiamo quanto il Papa abbia ripetutamente parlato dei numerosi focolai di guerra in atto fino a defi-nirla una ‘‘terza guerra mondiale combattuta a pezzetti, a capitoli vari”. Per questo nel messaggio di questo nuovo anno inizia proprio così: «Pace a tutte le persone e a tutte le nazioni della terra!»
Nella sua mente, nel suo cuore e nella sua preghiera, come in tutti noi, ci sono certo i problemi della Corea del Nord, del Sud America, dell’Africa, come pure del nostro amato Medio Oriente e soprattutto di Gerusalemme e dei suoi territori! Ci vengono in mente le parole del signore Gesù: “Gerusalemme, Gerusalemme, se avessi compreso anche tu la via della pace... se avessi conosciuto il tempo quando sei stata visitata!” (Lc 19,42-44).
Gerusalemme, città della pace, nella etimologia del suo nome, città della Pasqua, dell’esperienza del Signore che si è fatto uno di noi per riportarci alla pienezza della vita, con il suo sacrificio, nella liberazione dal male, dal peccato, causa di ogni rottura, di ogni scontro e di ogni guerra. E’ venuto e ritorna per riunirci in lui, per aiutarci a ritrovare noi stessi, nel suo Amore, che è già nei nostri cuori, nel cuore di ogni essere umano vivente… San Giovanni Paolo II, qualche anno fa in un suo messaggio per la stessa giornata della pace scriveva: “La pace nasce nei cuori!”.
E’ lì che la dobbiamo coltivare e far crescere. Accogliendo con Lui, la sua parola, vivendo que-sta comunione che ci mette al riparo e ci converte dall’egoismo, dalla prepotenza, dal tornaconto e dal potere. Sì, anche se in piccolo, nel
nostro mondo personale, contribuiamo a costruire un clima interiore, umano, continentale e universale, di vera pace, che cerca il bene e la giustizia, ma di tutti, non quella di parte. Che nel rispetto, pur nelle diversità, cerca e cura il dialogo, che sa ascoltare, prendere in considerazione, comprendere la ricchezza e il contributo che ci viene dell’altro, sempre!
Nel suo Natale Gesù si ripresenta a noi così. Ci chiama ad incontrarlo, ad accoglierlo, così ci aiuta ad essere veramente noi stessi. Uomini e donne di fede, di pace, di fraternità! Un’esperienza sperimentata, vissuta e donata proprio nei momenti di fede, come il pellegrinaggio, che è sempre un momento veramente di fede e di preghiera, nel dare spazio al Signore Gesù, fino a toccare con mano la sua grazia rigenerante.
Sappiamo per esperienza che queste non sono solo parole; sappiamo quanto non è facile vivere così questi momenti di pellegrinaggio, quanto stiamo faticando per preservarli da tanti ostacoli che si frappongono, per motivi umani e materiali. Spesso sono prova dedotta del loro valore e del dono che il Signore ci fa anche attraverso questa esperienza di fede, di pace, di serenità e persino di gioia interiore.
Nella nostra ultima Assemblea dello scorso novembre, che abbiamo vissuto ad Oropa, condividendo il nostro impegno spirituale e pastorale anche con gli amici e rappresentanti del Santuario di Lourdes, affrontando con sincerità le nostre varie problematiche, abbiamo chiesto che nelle giornate a Lourdes in occasione dell’anniversario della prima apparizione della Vergine Immacolata, possiamo avere come aderenti al C.N.P.I. un incontro col Vescovo, il Rettore, il direttore Generale del Santuario e con gli amici presenti in loco , con cui ci rapportiamo abitualmente. Questo proprio per rimuovere ciò che rischia di sciupare o deturpare questo momento di fede, di chiesa e di interiorità che aiuta a trovare la pace dentro. |
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