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"E il Verbo si è fatto carne, e ha posto la sua
dimora in mezzo a noi ".
Questa è la certezza che ci viene dalla fede e
dalla Parola tramite gli Evangelisti.
Siamo entrati nell'Anno della Fede, voluto da
Papa Benedetto XVI per ricordare l'apertura
del Concilio Ecumenico Vaticano II. Il Documento
Pontificio che il Papa ci ha donato
nell'indizione di questo anno che si concluderà
con la domenica 24 novembre 2013, Solennità
di Cristo Re dell'Universo, si intitola:
La Porta della Fede. Ora al termine del periodo
forte dell'Avvento ci apprestiamo ad accogliere
proprio il Dio-con-noi che il Padre ci
dona per la nostra redenzione,
per seguirlo e giungere
con Lui alla Salvezza,
che è la comunione piena
ed eterna con il Signore.
Dobbiamo in questo anno
percorrere la via della fede,
passare questa porta e
camminare con Gesù e
verso Gesù, condotti proprio
da Lui che è la
"Parola" mantenuta del
Padre ed incarnata per
condividere il nostro essere
e il nostro cammino
dell'esistenza fino alla pienezza
della Pace.
Con Sant' Agostino proclamiamo
e riconosciamo: «Tu sei grande Signore e degno di ogni lode. Ci
hai creati per Te , e il nostro cuore è inquieto
finché non riposa in te! ».
Mi pare giusto sottolineare dei cardini di questa
Porta, che ha una soglia da varcare: certamente
la Parola di Dio, il cui ascolto docile
ed obbediente porta alla fede e al viverla annunciandola
e professandola, anche in quel
momento di grazia e di evangelizzazione che
è il pellegrinaggio.
Unito a questo primo cardine c'è la preghiera:
il momento di incontro, di apertura e di ascolto
accogliente che apre alla presenza del Signore,
momento che non ha tanto spazio nella
quotidianità ma è invece previlegiato nell'esperienza
spirituale del farsi pellegrino. Altri
due cardini sono l'affidarsi e imitare il cammino
di fede di Maria Immacolata che è stata ed
è la prima credente e camminare davanti al
popolo di Dio per insegnarci a confermare
ogni giorno il nostro Fiat battesimale. Lourdes
si presenta infatti in questo anno speciale
come "una porta per la fede".
Questo vivere la nostra vocazione di Chiesa,
popolo di Dio convocato dalla Sua Parola, a
cui il Signore affida questo impegno di annunciare
a tutti l'Amore che salva.
Credo che la proposta del
Papa di vivere questo
"Anno della Fede" ha tra le
sue motivazioni la percezione
che lo stato della
fede non è buono e che,
almeno in alcune aree del
mondo, la fede è messa in
difficoltà fino al rischio di
perderla.
"Se l'uomo dimentica Dio -
afferma il Papa - perde
sempre di più la vita, perché
la sete di infinito è
presente nell'uomo in modo
inestirpabile. L'uomo è
stato creato per la relazione
con Dio ed ha bisogno
di Lui".
Viviamo questa dimensione e aiutiamo i nostri
fratelli e sorelle che incontriamo nel cammino
a coglierla progressivamente e in profondità
nel nostro essere, iniziando ad aprirci
alla presenza in noi del Signore della vita.
Per questo auguro a tutti voi un Santo Natale
e di vivere il nuovo anno come grazia donataci
dal Signore stesso per crescere nella fede e
nell'Amore! |
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don Luciano Mainini
Segretario Generale |
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